IL TIGLIO

Ecco finalmente una specie che può veramente vivere fino a 1000 anni. A essere precisi ne esistono due varietà: il tiglio nostrano (Tilia platyphyllos) e il tiglio selvatico (Tilia cordata). Da noi sono entrambe autoctone e si possono distinguere attraverso due caratteristiche: il tiglio nostrano ha grandi foglie con la pagina inferiore pubescente, ovvero con ciuffetti di peli biancastri negli angoli delle nervature; nel tiglio selvatico le foglie sono più piccole e i ciuffetti rossicci.
Nel bosco, entrambe, come i carpini, conducono una vita di nicchia e sono ben tolleranti dell’ombra, per poter vivere sotto le chiome di altre specie. Noi uomini li abbiamo fatti uscire dai loro angolini nascosti per piantarli in luoghi importanti e i tigli ci ringraziano con una tenacia incredibile. Anche una volta raggiunta un’età avanzata, pur con il tronco massiccio oramai vuoto e marcio da un lato, essi continuano a germogliare vitali anno dopo anno, ragalando ombra e indicando la via a molte generazioni.
Solo i nuovi regolamenti relativi alla sicurezza del traffico possono metterli in pericolo: tecnici eccessivamente zelanti non vogliono prendersi la responsabilità dei rami ammalati degli esemplari più vecchi e qualche volta consigliano l’abbattimento della pianta. Per fortuna, a livello locale si moltiplicano gli interventi protettivi e conservativi. Certo, puntellare grossi rami con rinforzi metallici è piuttosto costoso, ma vale la pena di farlo per i nostri alberi più antichi.

Peter Wohlleben, trad. it. “La saggezza degli alberi”, Garzanti 2017.

Diverse volte al giorno guardo furtivamente dalla finestra la luce dorata del tiglio, come un gatto lecca il suo latte a piccoli sorsi rapidi e avidi.

Christian Bobin

Passato 

Presente

 

IL BOSCO

 

Decreto legislativo 3 aprile 2018, n. 34
Testo unico in materia di foreste e filiere forestali.
in Gazzetta Ufficiale del 20 aprile 2018, n. 92
Vigente al: 5-5-2018

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Articolo 3

omissis

3. Per le materie di competenza esclusiva dello Stato, sono
definite bosco le superfici coperte da vegetazione forestale arborea, associata o meno a quella arbustiva, di origine naturale o artificiale in qualsiasi stadio di sviluppo ed evoluzione, con
estensione non inferiore ai 2.000 metri quadri, larghezza media non inferiore a 20 metri e con copertura arborea forestale maggiore del 20 per cento.