TAGLIATI I PIOPPI LUNGO LA VECCHIA PAULLESE

TAGLIATI I PIOPPI LUNGO LA VECCHIA PAULLESE

In questi giorni hanno tagliato le piante sul lato sinistro della vecchia paullese, prima delle Quattrostrade. Erano piante di 15-20 anni e fiancheggiavano la roggia che dalla curva di Gavazzo arriva appunto all’incrocio con la Cerca. Non se ne è salvata una, neanche la bellissima farnia che dalla riva del canale si protendeva verso la strada.

Poiché mi sembra che lungo lo stesso tracciato passerà la futura ciclabile Paullo-Milano mi chiedo se non sia stata questa la ragione per l’ennesimo abbattimento autunnale, proprio perché se le piante stanno ferme, le loro radici invece si muovono e avrebbero potuto creare problemi alla futura ciclabile. In realtà, quando si vuole salvare una pianta qualsiasi radice si può controllare, ma ciò naturalmente comporta dei costi che vanno previsti e stanziati.

In ogni caso è un vero peccato, anche perché piante dalla grande chioma avrebbero valorizzato la ciclabile molto di più delle giovani essenze che forse le sostituiranno. Il Comune di Mediglia, a cui appartiene il territorio sul lato sud della vecchia paullese, avrebbe potuto forse dire la sua in proposito, ma, in fondo, si tratta di strade e di territori usati e vissuti dai Paullesi, non dai Medigliesi. E’ una delle conseguenze del fatto che la grande area urbana di Paullo è circondata da un piccolo territorio comunale, i cui confini sono a poche centinaia di metri, a volte solo qualche decina, dalle vie e dalle case.

Se ci si pensa un attimo, questa particolarità territoriale è una delle cause della concentrazione di industrie chimiche ai confini ovest della città. Forse è stata la Muzza con le sue acque ad attirare in passato le industrie, facendo sì che oltre alla Cambrex, che già da sola sarebbe bastata, sorgessero a poche centinaia di metri da Paullo, ma fuori dal suo territorio, aree industriali come ACS Dobfar e Indena. Queste industrie non pagano le tasse a Paullo bensì a Tribiano e a Settala, ma, visti i venti occidentali dominanti, è su Paullo che in gran parte sempre ricadranno gli eventuali effetti nocivi delle loro produzioni.

Roberto Bellavita

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